Superbonus: un problema ancora aperto

Superbonus: un problema ancora aperto
I piccoli proprietari e il rischio di revocatoria fiscale


saluti Amedeo Schiattarella, presidente IN/ARCH Lazio
interventi di
Antonio Marco Alcaro, tesoriere dell’OARPPC; Lorenzo Bellicini, direttore generale CRESME; Fabio Rampelli, Vicepresidente Camera dei Deputati; Luca Scuriatti, dottore commercialista
coordina Marco Vivio, vicepresidente IN/ARCH Lazio

siamo in attesa di ulteriori adesioni

Ci sono diverse problematiche in questa importante iniziativa che andrebbero affrontate, dal ruolo della soprintendenza, a quello difficile dei professionisti asseveratori, dalla frammentazione dei bonus, alla complessità della normativa. Ma ce n’è uno che ci preoccupa particolarmente, che se ignorato potrebbe creare tra qualche anno problemi sociali.

È quello del piccolo proprietario inconsapevole, del condomino con scarse disponibilità economiche, che crede di ricevere un sostegno a fondo perduto dallo Stato, e che non sa di rischiare di ricevere tra qualche anno una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate, che potrebbe metterlo a terra economicamente. Il rischio che corrono i piccoli proprietari e le loro famiglie con il meccanismo del credito fiscale, è valutabile tra i 50 e gli 80.000 euro ciascuno. L’Erario ha infatti la possibilità di attivare centinaia di cavilli, di tipo urbanistico, procedurale, di congruità dei lavori, ecc. per giustificare la revoca del credito di imposta.

Se questo dovesse avvenire in modo estensivo, si potrebbero come detto determinare problemi sociali per le famiglie meno abbienti. La causa di tutto questo, oltre che nella norma, è in una propaganda a volte ingannevole, e in assemblee condominiali facili e poco corrette. È fondata questa preoccupazione?

L’IN/ARCH Lazio vuole metterla in evidenza, perché siamo ancora in tempo per trovare correttivi.

C’è anche qualche altra domanda che deriva da queste considerazioni: non c’è stata per caso la volontà inconfessata dello Stato di mettere a carico del risparmio privato le risorse per la ripartenza delle piccole e medie imprese di costruzioni? Non dovrebbe lo Stato essere più trasparente quando fa una proposta ai cittadini?

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