#CONCORSIDIPROGETTAZIONE: IL CONFRONTO SIA TRA PROGETTI E NON TRA FATTURATI

Istituto Nazionale di Architettura IN/ARCH ha lanciato questa petizione
Il “concorso” PNRR “Futura” per 212 scuole, bandito dal Ministero dell’Istruzione, attualmente in fase di svolgimento, si è rivelato un appalto di servizi mascherato da concorso.

Per l’Istituto Nazionale di Architettura ci sono nel bando due aspetti molto problematici per le conseguenze su quella qualità dell’architettura che si pretende di promuovere:

1. L’accorpamento innaturale di 212 scuole, cioè piccole opere, che dovrebbero essere invece oggetto di singole procedure di concorso di progettazione e relativo appalto di realizzazione;

2. La richiesta, ai progettisti vincitori per ciascun singolo istituto, di pre/post requisiti di tipo economico e imprenditoriale (fatturato, lavori di punta, lavori analoghi, fideiussioni assicurative, ecc.) e l’obbligo, in mancanza degli stessi, di ricorrere all’istituto dell’avvalimento.

Ritenere che, per progettare una scuola, siano necessari quei requisiti equivale ad affermare che il 95% dei progettisti italiani risulta privo di capacità “professionali” per assolvere a questo tipo di incarico.

A giustificare la “tutela” cui sono sottoposti i progettisti italiani viene portata avanti l’idea di una presunta inadeguatezza strutturale (riferita a fatturati, esperienze in progettazioni analoghe ecc,) ad affrontare qualsivoglia tema progettuale.

Affermazione sconcertante che, se corrispondesse alla realtà, imporrebbe un’immediata verifica dell’attività di formazione svolta dalle Università e, nel caso, una loro ristrutturazione profonda.

Il concorso “Futura” mentre ammette tutti i progettisti (architetti e ingegneri) a partecipare alla competizione pretende – contrariamente a quanto accade nei concorsi di progettazione banditi in tutti i Paesi europei – di sottoporre i vincitori ad una sorta di tutela a garanzia di una ipotetica capacità finanziario-organizzativa necessaria per condurre in porto l’incarico.

La qualità dell’Architettura la si persegue con concorsi che pongono al centro della procedura il confronto tra scelte progettuali alternative e non fatturati o dimensioni dello studio professionale.

Nella storia dell’Architettura moderna e contemporanea molti dei più importanti progetti – dal Sanatorio di Paimio di Aino Maria e Alvar Aalto, al Centre Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers solo per citarne alcuni – sono stati realizzati grazie a concorsi che hanno saputo premiare la qualità dei progetti, seppur redatti da progettisti poco più che trentenni, senza dover declinare fatturati, “solidità finanziarie” o esperienze precedenti sugli stessi temi progettuali.

Proprio il carattere “insidioso” del concorso “Futura” ha indotto una riflessione sulla necessità di una revisione del Codice dei Contratti Pubblici.

Per l’Istituto Nazionale di Architettura la regolamentazione della progettazione delle opere pubbliche deve prevedere:

• che le opere pubbliche sotto soglia comunitaria vengano sottoposte sempre dalla Pubbliche Amministrazioni a liberi concorsi di progettazione e non a gare d’appalto di servizi.

Una scuola (restando all’esempio citato) deve essere oggetto di un singolo concorso di progettazione, senza prerequisiti che non siano la laurea e l’abilitazione professionale, e tantopiù senza obblighi di avvalimento.

• che la Direzione dei lavori sia affidata prioritariamente al progettista, reintroducendo nei cantieri il sano contraddittorio tra la Direzione dei lavori, rappresentante della committenza e naturale responsabile della fedeltà dell’edificio realizzato al progetto architettonico, e l’Impresa appaltatrice, ovvero la dinamica dalla quale è sempre scaturita la qualità dell’architettura, evitando commistioni improprie tra progettista ed impresa esecutrice del tipo Concessione o Global Service.

L’Istituto Nazionale di Architettura – IN/ARCH, che nei suoi quasi settant’anni di vita ha sempre sostenuto la qualità dell’architettura tanto in fase di redazione del progetto, quanto in fase di realizzazione, propone a tutti coloro che hanno a cuore la qualità delle trasformazioni fisiche dei territori e degli ambienti di vita, di far propri questi obiettivi sottoscrivendo il presente appello, che verrà trasmesso alle istituzioni competenti e adeguatamente diffuso per sensibilizzare l’opinione pubblica.

FIRMA LA PETIZIONE

APPELLO – CONCORSI DI PROGETTAZIONE: IL CONFRONTO SIA TRA PROGETTI E NON TRA FATTURATI

ISTITUTO NAZIONALE DI ARCHITETTURA (INARCH)
APPELLO
CONCORSI DI PROGETTAZIONE: IL CONFRONTO SIA TRA PROGETTI E NON TRA FATTURATI

Il “concorso” PNRR “Futura” per 212 scuole, bandito dal Ministero dell’Istruzione, attualmente in fase di svolgimento, si è rivelato un appalto di servizi mascherato da concorso.

Per l’Istituto Nazionale di Architettura ci sono nel bando due aspetti molto problematici per le conseguenze su quella qualità dell’architettura che si pretende di promuovere:

1. L’accorpamento innaturale di 212 scuole, cioè piccole opere, che dovrebbero essere invece oggetto di singole procedure di concorso di progettazione e relativo appalto di realizzazione;
2. La richiesta, ai progettisti vincitori per ciascun singolo istituto, di pre/post requisiti di tipo economico e imprenditoriale (fatturato, lavori di punta, lavori analoghi, fideiussioni assicurative, ecc.) e l’obbligo, in mancanza degli stessi, di ricorrere all’istituto dell’avvalimento.

Ritenere che, per progettare una scuola, siano necessari quei requisiti equivale ad affermare che il 95% dei progettisti italiani risulta privo di capacità “professionali” per assolvere a questo tipo di incarico.

A giustificare la “tutela” cui sono sottoposti i progettisti italiani viene portata avanti l’idea di una presunta inadeguatezza strutturale (riferita a fatturati, esperienze in progettazioni analoghe ecc,) ad affrontare qualsivoglia tema progettuale.

Affermazione sconcertante che, se corrispondesse alla realtà, imporrebbe un’immediata verifica dell’attività di formazione svolta dalle Università e, nel caso, una loro ristrutturazione profonda.

Il concorso “Futura” mentre ammette tutti i progettisti (architetti e ingegneri) a partecipare alla competizione pretende – contrariamente a quanto accade nei concorsi di progettazione banditi in tutti i Paesi europei – di sottoporre i vincitori ad una sorta di tutela a garanzia di una ipotetica capacità finanziario-organizzativa necessaria per condurre in porto l’incarico.

La qualità dell’Architettura la si persegue con concorsi che pongono al centro della procedura il confronto tra scelte progettuali alternative e non fatturati o dimensioni dello studio professionale.

Nella storia dell’Architettura moderna e contemporanea molti dei più importanti progetti – dal Sanatorio di Paimio di Aino AlvarAalto al Centre Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers solo per citarne alcuni – sono stati realizzati grazie a concorsi che hanno saputo premiare la qualità dei progetti, seppur redatti da progettisti poco più che trentenni, senza dover declinare fatturati, “solidità finanziarie” o esperienze precedenti sugli stessi temi progettuali.

Proprio il carattere “insidioso” del concorso “Futura” ha indotto una riflessione sulla necessità di una revisione del Codice dei Contratti Pubblici.
Per l’Istituto Nazionale di Architettura la regolamentazione della progettazione delle opere pubbliche deve prevedere:

• che le opere pubbliche sotto soglia comunitaria vengano sottoposte sempre dalla Pubbliche Amministrazioni a liberi concorsi di progettazione e non a gare d’appalto di servizi.
Una scuola (restando all’esempio citato) deve essere oggetto di un singolo concorso di progettazione, senza prerequisiti che non siano la laurea e l’abilitazione professionale, e tantopiù senza obblighi di avvalimento.
• che la Direzione dei lavori sia affidata prioritariamente al progettista, reintroducendo nei cantieri il sano contraddittorio tra la Direzione dei lavori, rappresentante della committenza e naturale responsabile della fedeltà dell’edificio realizzato al progetto architettonico, e l’Impresa appaltatrice, ovvero la dinamica dalla quale è sempre scaturita la qualità dell’architettura, evitando commistioni improprie tra progettista ed impresa esecutrice del tipo Concessione o Global Service.

L’Istituto Nazionale di Architettura (Inarch), che nei suoi quasi settant’anni di vita ha sempre sostenuto la qualità dell’architettura tanto in fase di redazione del progetto, quanto in fase di realizzazione, propone a tutti coloro che hanno a cuore la qualità delle trasformazioni fisiche dei territori e degli ambienti di vita, di far propri questi obiettivi sottoscrivendo il presente appello, che verrà trasmesso alle istituzioni competenti e adeguatamente diffuso per sensibilizzare l’opinione pubblica.

CONVENTO E GIARDINO DI PALAZZOLA SUL LAGO DI CASTELGANDOLFO

L’Accademia Angelico Costantiniana di Lettere Arti e Scienze in collaborazione con IN/ARCH Lazio

promuovono le
Passeggiate dell’Accademia Angelico Costantiniana di Lettere Arti e Scienze
SABATO 28 MAGGIO ore 17,45
Via dei Laghi al km. 10,800
CONVENTO E GIARDINO DI PALAZZOLA SUL LAGO DI CASTELGANDOLFO

A picco sul lago, il complesso dell’Abbazia di Palazzola ha una storia assolutamente unica da raccontare: stazione di sosta degli imperatori romani nel loro viaggio in direzione del santuario di Giove Laziale sul Monte Cavo, sorge secondo l’ipotesi di alcuni studiosi sul sito dell’antica Albalonga, da altri studiosi identificata invece con l’attuale Castelgandolfo. Fu Convento conteso fra cluniacensi, cistercensi e certosini nel Medioevo, e infine affidato alla reggenza del cardinal Girolamo Colonna dopo il 1626. Come uno scrigno da decifrare in una progressiva scoperta, oltre alla chiesa di S. Maria ad Nives (XIII secolo), il complesso nasconde un Chiostro, un refettorio ornato da decorazioni durante l’ultimo conflitto mondiale, essendo sede di un comando tedesco, e poi la gemma di un giardino settecentesco, a picco sul lago, mirabilmente quadripartito e sospeso fra lo strapiombo e le rupi sovrastanti. Il giardino rientra fra gli interventi settecenteschi nel complesso promossi dal cardinale portoghese Josè Maria de Fonseca de Evora, e realizzati dall’architetto Gian Domenico Navone. Alle spalle dell’edificio, in alto su un pianoro, il sepolcro di un console romano, ornato dal caratteristico fascio di verghe.

Appuntamento SABATO 28 MAGGIO alle ore 17,45 in Via dei Laghi al km. 10,800, per svolgere le formalità di rito ed entrare al complesso per le ORE 18 COME ARRIVARE: percorrendo da Roma la via dei Laghi, SUPERARE L’INCROCIO che a sinistra porta a Marino, e a destra in direzione di Castelgandolfo. PROSEGUENDO la via dei Laghi, SUPERARE il bivio a destra di via Spiaggia del Lago, e rimanendo in alto sulla via dei Laghi, COSTEGGIARE il lago di Castelgandolfo che si trova sulla DESTRA, IN BASSO. Al km. 10,800 SVOLTARE A DESTRA, su una stradina che scende in direzione del complesso di Palazzola, e PARCHEGGIARE NELLA PIAZZOLA alla vostra SINISTRA. CI TROVIAMO QUI, ci raccogliamo e andiamo insieme A PIEDI per qualche decina di metri fino al complesso.

Quota visita: 15 Euro + Euro 10 per contributo d’ingresso INFO: 3397636688

ALESSANDRO MAZZA – CURRICULUM VITAE
Alessandro Mazza è curatore assieme al Prof. Marcello Fagiolo di un volume, in corso di preparazione, sui Monti Parioli a Roma, che ripercorre la storia dell’area con le sue testimonianze storiche, architettoniche e monumentali (Ed. Artemide, per la collana sui Colli di Roma).
E’ fra gli autori di Architettura e Museologia Liquida (volume curato da A. M. Cavallati, S. Colonna, M. Ramadori, L. Simonetti), con il saggio Oggetto instabile e post-storia. L’ “imprigionamento” nel virtuale – Il MONA, Museum of Old and New Art di Hobart, Tasmania.
E’ autore del volume Le ville scomparse a Roma. Preesistenze antiche e ville storiche: permanenze e trasformazioni 1570-1870, Ginevra Bentivoglio editore, Roma
E’ stato nominato nel Dicembre 2016 membro del Comitato scientifico di una Mostra sulla PALAZZINA ROMANA, organizzata dall’ Ordine degli Architetti di Roma (e attualmente sospesa), e ha partecipato alla relativa Giornata di studi all’Acquario Romano (14 Settembre 2017).
Ha pubblicato (Settembre 2016) come curatore, sempre assieme al prof. Marcello Fagiolo, il volume a più voci Monte Mario. Dal medioevo alle idee di parco (Ed. Artemide) al cui interno è autore anche di vari saggi.

Ha conseguito il suo Dottorato di ricerca in Storia dell’Architettura alla Facoltà di Architettura “La Sapienza” di Roma (27th ciclo, 2011 – 2015), il 13 Giugno 2016.Ha insegnato Storia dell’Architettura contemporanea alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Arezzo (anno accademico 2009 – 2010).
Ha insegnato nella primavera 2012 in un corso dal titolo Giardino Parco Paesaggio – Storia Idea Progetto all’Istituto Quasar di Roma, discutendo la storia e la filosofia del giardino dall’antichità ad oggi.
Ha lavorato con il Professor Marcello Fagiolo presso il Centro di Studi sulla cultura e l’immagine di Roma dal 1999, fra le altre cose all’ Atlante del Barocco/ Provincia di Roma (con un saggio, 2002) e al Convegno L’Aventino dal Rinascimento all’età moderna presso l’Istituto di Studi Romani, Novembre 2008 (con due saggi, pubblicati nel 2010).
Dal 1999 al 2006 è stato incaricato di ricerca presso l’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), per un’indagine complessiva su architetti e ingegneri operanti a Roma dal 1870 al 1970, con pubblicazione della correlata monografia Roma Architetture Biografie 1870 – 1970.
E’ autore nel volume di 500 voci biografiche per altrettanti professionisti, perlopiù sconosciuti sino ad ora, e ha portato alla luce una vasta produzione architettonica, attraverso lo studio di archivi pubblici e privati. Anna Paola Briganti è stata il suo Coordinatore di Ricerca, per conto del Servizio Architettonico dell’ICCD.
Dal 2000 al 2009 si è occupato di giardini italiani fra XVIII e XX secolo per l’Ufficio Studi del Ministero per i beni e le attività culturali, redigendo numerose voci per la sezione Lazio dell’Atlante del giardino italiano 1750 – 1940, curato dal Prof. Vincenzo Cazzato).
Fra 1998 e 2008 lavora sull’opera e la figura di Tomaso Buzzi, ed è uno degli autori del saggio Tomaso Buzzi. Architettura e cerimonia, parte della complessiva monografia Tomaso Buzzi. Il principe degli architetti 1900-1981 (volume curato da A. G. Cassani, Electa, 2008).
E’ fra i relatori del Convegno L’altra Modernità, tenuto alla facoltà di Architettura “La Sapienza”, Roma (2007), con un contributo sull’architetto MARIO LORETI (pubblicato, 2010). I suoi campi di interesse spaziano dall’Architettura Moderna e Contemporanea al paesaggio umano e alla storia del giardino, in Italia e fuori, dal XVI secolo a oggi.

Lungo il Tevere da Ponte Testaccio a Ponte Marconi

Domenica 22.05.2022 ‐ ore 10.15

nell’ambito dell’edizione 2022 di OPEN HOUSE ROMA
IN/ARCH Lazio, in collaborazione con Tevere Day e Comitato Mura
ha organizzato una camminata Lungo il Tevere da Ponte Testaccio a Ponte Marconi alla scoperta del Porto Fluviale

appuntamento a Ponte Testaccio lato Mattatoio Tour a cura di: Rosario Pavia
Il tour propone un itinerario lungo la riva sinistra del Tevere da Ponte Testaccio a Ponte Marconi.
In un ambiente degradato, ma di grande interesse naturalistico e urbano, si incontreranno complessi architettonici e infrastrutturali importanti: dai resti delle Mura aureliane, al mattatoio, al Ponte dell’industria, al gazometro, al porto fluviale, agli ex Magazzini Generali, al Ponte della scienza, agli impianti industriali dell’Acea, ai lavori in corso di Terna.

Largo Giovanni Battista Marzi, snc Max 50 persone per volta Durata: 120 min.
Accesso: libero per ordine di arrivo Accesso disabili: No
Permesso di fare foto: Si
Prenotazione: tramite il sito di Open House Roma
Fatta eccezione per i tour, gli eventi all’aperto e per i musei (il cui accesso è regolato dal D.L. del 24 marzo 2022), per tutte le visite è richiesto il GREEN PASS base. E’ invece sempre obbligatoria la mascherina chirurgica o FPP2. Consulta le note di ogni visita per eventuali disposizioni aggiuntive fornite dai gestori. In previsione di ulteriori aggiornamenti, ti invitiamo a consultare nuovamente il sito prima di recarti nei luoghi.

Green Table

Forum internazionale su architettura e design per il futuro

20-23 ottobre 2021
Perugia, Auditorium S. Francesco al Prato

Registrati sulla piattaforma per seguire l’evento in diretta streaming >> forum.greentable.it/login 


Green Table è un’iniziativa culturale promossa da Fondazione Giordano e Media Eventi in partnership con l’Istituto Nazionale di Architettura e l’Associazione per il Disegno Industriale.

Obiettivo del forum è la divulgazione di idee, progetti e soluzioni concrete in risposta alle grandi sfide della difesa dell’ambiente e della salute, dalla più piccola alla più grande scala. Dall’ambito del design, all’architettura e l’urbanistica, fino al planning territoriale.

Un evento fisico e digitale che si condensa in quattro giornate, ma abbraccia un anno intero. Green Table chiama a raccolta persone e unisce luoghi distanti attorno a una stessa visione d’insieme. Una panoramica a 360 gradi sulle grandi sfide della contemporaneità.

Green Table si svolge in modalità phygital, attraverso un mix di momenti fisici e digitali resi possibili grazie all’utilizzo di un’innovativa piattaforma cross-mediale accessibile ovunque via web. I singoli panel verranno trasmessi in streaming da Perugia e in differita da diverse città del mondo – tra cui Milano, Amsterdam, Barcellona, Monaco e Shanghai – rappresentative di distretti produttivi e culturali tra i più attivi attorno ai temi della sostenibilità. Previa registrazione all’interno della piattaforma digitale, gli utenti di qualsiasi parte del mondo potranno seguire gratuitamente tutti gli eventi previsti da programma.

Scopri di più e unisciti a noi >> www.greentable.it/

QUALE FUTURO PER LE CITTÀ METROPOLITANE

Tra qualche mese si vota in molte città italiane, che rappresentano anche le principali città metropolitane del Paese. I sindaci eletti a Milano, Roma, Napoli, Torino e Bologna saranno chiamati a governare i territori comunali per i quali saranno votati, ma anche i territori metropolitani di cui faranno parte.

Dal 2014 ci sono in Italia 14 città metropolitane il cui territorio coincide con quello provinciale di cui erano capoluogo, definendo un nuovo ente territoriale che, sostituendo la vecchia Provincia potesse rappresentare, nelle intenzioni originarie del legislatore, un modello innovativo di governo del territorio, oggi purtroppo ancora sostanzialmente inapplicato e tuttora assente dalle priorità dell’agenda politica. Le elezioni amministrative potrebbero rappresentare l’occasione per riportare la questione metropolitana all’attenzione della pubblica opinione.

L’Istituto Nazionale di Architettura vuole raccogliere questa sfida e rilanciare il tema delle città metropolitane, quale fondamentale opportunità di sviluppo delle città e dei territori, proponendosi come spazio di discussione e di confronto, in occasione del rinnovo degli organismi di governo delle maggiori realtà metropolitane del Paese.  

La crisi pandemica ha messo in luce la necessità di realizzare un maggior equilibrio tra comunità antropica e ambiente, tra città e territorio. Anche nella dimensione metropolitana, il tema dominante della transizione ecologica ci impone di utilizzare uno sguardo diverso sulle questioni dello sviluppo e del governo delle trasformazioni territoriali. Cambiano i modi di utilizzare la città e il territorio, ma anche di immaginare il sistema della mobilità, più efficiente e sostenibile ad una scala metropolitana. Cambia il modo di erogare e gestire i servizi pubblici e, in generale, di organizzare la funzione pubblica. Si trasformano gli strumenti di pianificazione territoriale nel rapporto tra dimensione urbana e dimensione metropolitana, muta la capacità dell’architettura di incidere nelle città e nei paesaggi metropolitani in transizione. Cresce infine il livello di consapevolezza dei cittadini nei processi di partecipazione e condivisione delle scelte.

Per tutto questo, l’IN/ARCH intende cogliere la specificità del momento elettorale, ponendosi come interlocutore competente nell’accompagnare questi processi e proponendo un ciclo di iniziative sui territori, incontrando i candidati sindaci, coinvolgendo le comunità, sollecitando la discussione pubblica attraverso l’approfondimento di temi specifici.

Il primo seminario pubblico sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di In/Arch https://www.facebook.com/inarch.it

il 23 luglio alle ore 15:30

Introduce

Andrea Margaritelli – Presidente In/Arch

Intervengono:

Bruno Discepolo, Assessore al governo del territorio, Regione Campania

Fiorenzo Ferlaino, Vicedirettore IRES – Istituto Ricerche Socio Economiche del Piemonte

Ezio Micelli, Docente IUAV Venezia, membro del gruppo di lavoro Rinnovo Urbano del MIT, già Assessore all’Urbanistica del Comune di Venezia

Laura Montedoro, Architetto e docente di Urbanistica, Politecnico di Milano

Rosario Pavia, Architetto e docente di Urbanistica, Università G. D’Annunzio di Pescara

Coordinano

Paola Valentini – Presidente In/Arch Piemonte

Carlo De Luca – Presidente In/Arch Campania

Superbonus: un problema ancora aperto

Superbonus: un problema ancora aperto
I piccoli proprietari e il rischio di revocatoria fiscale


saluti Amedeo Schiattarella, presidente IN/ARCH Lazio
interventi di
Antonio Marco Alcaro, tesoriere dell’OARPPC; Lorenzo Bellicini, direttore generale CRESME; Fabio Rampelli, Vicepresidente Camera dei Deputati; Luca Scuriatti, dottore commercialista
coordina Marco Vivio, vicepresidente IN/ARCH Lazio

siamo in attesa di ulteriori adesioni

Ci sono diverse problematiche in questa importante iniziativa che andrebbero affrontate, dal ruolo della soprintendenza, a quello difficile dei professionisti asseveratori, dalla frammentazione dei bonus, alla complessità della normativa. Ma ce n’è uno che ci preoccupa particolarmente, che se ignorato potrebbe creare tra qualche anno problemi sociali.

È quello del piccolo proprietario inconsapevole, del condomino con scarse disponibilità economiche, che crede di ricevere un sostegno a fondo perduto dallo Stato, e che non sa di rischiare di ricevere tra qualche anno una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate, che potrebbe metterlo a terra economicamente. Il rischio che corrono i piccoli proprietari e le loro famiglie con il meccanismo del credito fiscale, è valutabile tra i 50 e gli 80.000 euro ciascuno. L’Erario ha infatti la possibilità di attivare centinaia di cavilli, di tipo urbanistico, procedurale, di congruità dei lavori, ecc. per giustificare la revoca del credito di imposta.

Se questo dovesse avvenire in modo estensivo, si potrebbero come detto determinare problemi sociali per le famiglie meno abbienti. La causa di tutto questo, oltre che nella norma, è in una propaganda a volte ingannevole, e in assemblee condominiali facili e poco corrette. È fondata questa preoccupazione?

L’IN/ARCH Lazio vuole metterla in evidenza, perché siamo ancora in tempo per trovare correttivi.

C’è anche qualche altra domanda che deriva da queste considerazioni: non c’è stata per caso la volontà inconfessata dello Stato di mettere a carico del risparmio privato le risorse per la ripartenza delle piccole e medie imprese di costruzioni? Non dovrebbe lo Stato essere più trasparente quando fa una proposta ai cittadini?

locandina

Per una efficace Rigenerazione Urbana


segui la diretta facebook
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Seppure la nomina dei 57 Commissari è oggi necessaria per garantire la realizzazione di opere pubbliche in gran parte già finanziate, deve comunque  far riflettere sulla drammatica situazione di inefficienza della pubblica amministrazione e quindi provvedere ad attivare una loro interna trasformazione a cominciare da una implementazione delle professionalità dei dipendenti.

Appare sempre più evidente che una delle cause che ha fatto perdere efficacia a molti dei  provvedimenti prima citati è la mancanza di una legge di principi e regole, che nel rispetto della Costituzione consenta di assemblare  le questioni sociali e quelle ambientali, sempre con precisi riferimenti giuridici, finanziari, fiscali, ecologici, storici-architettonici, ecc. e che superando le eccessive frammentazioni delle competenze amministrative della pubblica amministrazione renda possibile coordinare gli strumenti propri della pianificazione urbanistica con quelli da prefigurare per la rigenerazione urbana.

Senza dimenticare che una modifica del modo ”tradizionale del costruire” andrebbe rinnovato così come alcuni docenti hanno iniziato a fare in alcuni corsi universitari in cui si coordinano i temi architettonici, costruttivi, strutturali ed impiantistici.

E’ stato sommariamente descritto come negli anni ultimi anni le problematiche legate ai cambiamenti climatici, alla necessaria sicurezza sismica, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, alla necessità di  contenere l’uso del suolo, al risparmio energetico, al favorire la biodiversità degli ambiti urbani, al miglioramento del decoro urbano e architettonico ed a altro ancora finalizzato a garantire una maggiore  qualità della vita abbiano favorito la predisposizione di numerosi provvedimenti legislativi e finanziari, ma risulta  sempre più urgente individuare ed apportare  le necessarie modifiche alla formazione dei tecnici,  dei dipendenti della Pubblica Amministrazione,  degli operatori delle costruzioni, per non disattendere quanto previsto in sede legislativa, ed i cui contenuti , ancora, non sono soddisfacenti.   

                                                                                        locandina

premi ina/rchitettura 2020 – i vincitori

I Premi Lazio In/Architettura 2020 proseguono la lunga tradizione dei premi IN/ARCH nati nel 1962 con una peculiarità unica in Italia: per la loro natura e la loro struttura i Premi IN/ARCH prima, romArchitettura poi, e i Premi In/Architettura oggi, hanno sempre affermano con chiarezza che la qualità di un’architettura non è circoscritta a questioni estetico-linguistiche, ma è l’esito di un processo complesso che coinvolge tutti i passaggi della filiera produttiva: domanda, esigenze, programma, norme, risorse, progetto, realizzazione, controllo, gestione, manutenzione

vedi tutti i progetti vincitori