E continuavano a chiamarlo paese: Trastevere e la gentrification felice?

E continuavano a chiamarlo paese: Trastevere e la gentrification felice?
22 novembre 2015
Ore 10:30
Roma, via della Lungara, 29
Crediti formativi richiesti: 3
Costo di partecipazione: € 15,00

1) PREMESSA

Paesano e urbano, Trastevere è un rione carico di una discreta ambiguità che sembra favorire due differenti e opposte rappresentazioni: da un lato è luogo di resistenza di una modalità “tradizionale” e “autentica” della vita cittadina, visione che alimenta la retorica diffusa che lo
descrive come un paese; dall’altro il Trastevere dei turisti (soprattutto americani) e delle istituzioni, dove il ricambio residenziale ha compromesso la vita di quartiere, i processi di gentrification hanno modificato l’uso degli spazi e concorrono fortemente alla costruzione del
senso di appartenenza al luogo. Per raccontarsi gli abitanti utilizzano l’espressione “Non passare ponte se non da morti”, proprio a sottolineare l’immagine dell’insularità e del confine (nonostante la centralità del luogo). Tuttavia, a un’analisi più minuta, attenta alle costruzioni delle
narrazioni discorsive intorno ai sensi dei luoghi, le immagini dell’insularità, della dimensione paesana, aiutano a costruire la rappresentazione di una gentrificazione felice tutta articolata intorno a quella che potremmo definire una retorica della trasteverinità. Le immagini di
Trastevere, a prima vista in opposizione tra di loro, come dei centri storici di molte metropoli contemporanee, sono solo apparentemente contrastanti. Sono le dicotomie (tradizionale/moderno, autentico/inautentico) a definire la dimensione dell’abitare, il senso del luogo, i racconti di esso, i nuovi stili di vita. Obiettivo dell’incontro è avvicinare al metodo di ricerca etnografico in città, articolata intorno alle voci degli abitanti. Un approccio metodologico lontano dall’antropologia classica, con la scelta chiara di favorire una lettura interpretativa che consente a ciascuno di costruirsi la propria rappresentazione del luogo muovendosi tra le tante che i cittadini ci danno.

2) PROGRAMMA (3 cfp)

10:30 Introduzione e coordinamento a cura di Valentina Piscitelli

10:45 Paesano e urbano: Trastevere e il ruolo delle istituzioni internazionali (Marco Salustri)

11: 30 La mappa in frantumi: utopie di uno spazio pubblico (Angelo Romano)

12 : 15 La costruzione di un luogo che scompare: Trastevere, un caso di gentrification felice? (Federico Scarpelli)

13:15 Domande e risposte

13:30 Saluti e ringraziamenti

3) RELATORI (CV allegati)

– Valentina Piscitelli (architetto e membro del consiglio direttivo INARCH Lazio)

– Federico Scarpelli (Dottore in Scienze Etnoantropologiche/Anthropolis)

– Angelo Romano (Dottore in Etnologia ed Etnoantropologia/Anthropolis)

– Marco Salustri (Laureato in Discipline Etno-Antropologia/Anthropolis)

 

[contact-form-7 id=”2820″ title=”22112015 – E continuavano a chiamarlo paese: Trastevere e la gentrification felice?”]