Avventure Creative 2024

Avventure Creative 2024 promosso dal XIII Festival del Verde e del Paesaggio (giardino pensile Parco Pensile dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma il 5 6 7 aprile 2024) e dal Comune di Roma – Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti.

Il concorso ha la finalitĂ  di allestire un giardino pubblico permanente a Roma, selezionando una proposta di progetto tra quelle che giungeranno in risposta a questo bando, da architetti, paesaggisti, vivaisti specializzati, operatori del settore, aziende, artisti e designer, in un’ottica di valorizzazione e di miglioramento della qualitĂ  del paesaggio urbano.

Il progetto selezionato vedrà la sua realizzazione nell’area sita in piazzale Maresciallo Giardino a Roma.

bando del concorso

allegato

SALVIAMO LA SCUOLA MEDIA DI SERGIO LENCI A TUSCANIA

SALVIAMO LA SCUOLA MEDIA DI SERGIO LENCI A TUSCANIA

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Lo scorso anno è stato pubblicato il bando pubblico “Scuola Futura” per il progetto e la realizzazione di un nuovo edificio scolastico nella cittadina di Tuscania, inserito nel PNRR italiano, al posto di una esistente nella stessa area. La collocazione del nuovo edificio si inscrive nell’area dell’insediamento abitativo ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica), ex Ges.Ca.L. (Gestione Case Lavoratori), progettato all’indomani del sisma del 6 Febbraio 1971 come risposta post-sismica, immediata e riuscita, compiuta tra il 1975 e il 1976 dal gruppo di progettazione composto da Sara Rossi (che ne è anche coordinatrice) Luisa Anversa, Sergio Bonamico, Sergio Lenci, Enzo Mastelloni.

Per soddisfare le richieste del bando l’edificio esistente, cioè la Scuola media Vincenzo Campanari progettata da Sergio Lenci nel 1971, verrà demolito, pur essendo tale architettura parte integrante e inscindibile dal progetto dell’intero insediamento ex Ges.Ca.L., oggi ATER.

Con questa demolizione annunciata l’Amministrazione comunale di Tuscania, che ne detiene la proprietà, separa l’architettura della scuola, peraltro di grande pregio, dal suo insieme originario urbanistico e compositivo, snaturando nel contempo la morfologia urbana e la composizione architettonica di tutto il quartiere come progetto unitario.

Tale circostanza appare come una violazione dell’integrità architettonica di un’opera di elevato interesse, oltre che uno sperpero di danaro pubblico, in quanto demolisce e ricostruisce un edificio ancora perfettamente performante.

Invitiamo l’Amministrazione comunale a riconsiderare, con spirito lungimirante e responsabilitĂ  culturale, i valori identitari e qualitativi rappresentati da quest’opera architettonica e chiediamo la sua conseguente salvaguardia, certi che il rispetto di ciò che questo quartiere simboleggia all’interno della memoria collettiva potrebbe rappresentare anche un fattore di valorizzazione per l’intera comunitĂ , e di avviare uno strumento di tutela, di conservazione e di restauro programmato, quindi di adeguamento alle odierne attivitĂ  scolastiche, che tenga conto dell’architettura scolastica e dell’intero insediamento in quanto opera di riconosciuta importanza nell’architettura del secondo Novecento. Quanto sopra è testimoniato anche dal libro in corso di realizzazione commissionato da ATER Viterbo sull’architettura di questo quartiere urbano a Tuscania, dalla bibliografia, dalle pubblicazioni sulla stampa specializzata nazionale (anche in anni molto posteriori alla sua realizzazione), nonchĂ© dal suo inserimento nel censimento nazionale delle opere di architettura di “rilevante interesse storico-artistico” costruite dopo il 1945, secondo i criteri: l’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale; l’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

La Scuola media Vincenzo Campanari di Sergio Lenci costituisce una realizzazione di notevole interesse per la storia dell’architettura scolastica in Italia negli anni’70, con l’originale tetto ad teatro aperto alla cittadinanza, percorsi esterni e interni che nel corso degli anni hanno dato vita a laboratori didattici (2012-2015),  grazie alla cura dello spazio pensato come luogo di relazione, di emancipazione e di partecipazione, partendo dalla conoscenza e dalla comprensione del progetto di architettura.

L’intero insediamento costituisce a sua volta l’unico esempio di architettura sperimentale post- traumatica* co-progettata e realizzata dal Centro Studi Ges.Ca.L., che oggi è oggetto di studio da parte degli studenti degli atenei italiani ed esteri, rappresentando un archetipo a carattere sperimentale del secondo Novecento in Italia, e che oggi potrebbe far parte di un centro studi sull’architettura post-traumatica* e di un archivio dell’architettura moderna e contemporanea in Etruria.

L’edificio scolastico di Sergio Lenci è stato riprodotto fotograficamente e citato presso seminari, volumi di storia dell’architettura e riviste specializzate; Sergio Lenci’s school building has been photographically reproduced and cited in seminars, volumes on the history of architecture and specialized magazines (B. Zevi, “Tuscania esce dalle macerie”/Tuscania emerges from the rubble, in «L’espresso» 20 marzo 1977; S. Rossi, “Nuovo insediamento Gescal nell’area terremotata di Tuscania”/New Gescal settlement in the earthquake-stricken area of Tuscania, in «L’architettura. Cronache e storia», n. 3, 1977; G. Muratore, A. Capuano, F. Garofalo, E. Pellegrini, “Italia. Gli ultimi trent’anni”/Italy. The last thirty years, 1988;  R. Lenci “Sergio Lenci. L’opera architettonica 1950-2000. Architectural works”/ Sergio Lenci. The architectural work 1950-2000, Roma 2000; S. Rossi “Strategie per la riduzione del rischio sismico: prima, durante e dopo”/Strategies for the reduction of seismic risk: before, during and after, in «L’architettura. Cronache e storia» n. 585-586, 2004; G. Pultrone, “Tuscania. Nuovo quartiere Gescal”/Tuscania. New Gescal neighborhood, 2007; C. Fiordimela, “Insediamento GESCAL a Tuscania. Innesto di cultura urbana e rurale”/GESCAL urban district in Tuscania. Grafting of urban and rural culture, in «Biblioteca & Società» Rivista della Biblioteca Consorziale di Viterbo n. 9/10, 2023; C. Fiordimela, “Il quartiere ATER a Tuscania. Modello di un abitare resiliente”/The ATER neighborhood in Tuscania. Model of urban resilient living, in  “Per una nuova casa italiana”/For a new Italian home, DESTEC UniversitĂ  di Pisa/DASTU Politecnico di Milano, 2022; M. Eichberg, Lectio magistralis agli studenti della 3° media : “La Scuola Media di Sergio Lenci a Tuscania”/Lectio magistralis to 3rd grade students “Sergio Lenci’s Middle School in Tuscania”, 19.12. 2023, Tuscania).

Riteniamo grave che, nonostante le pubblicazioni e le comunicazioni, anche recenti, sull’importanza dell’architettura dell’intero insediamento ex Ges.Ca.L. nella storia dell’architettura del secondo Novecento in Italia, nel Bando della nuova scuola, e in particolare nella scheda tecnica dell’edificio esistente, sia stato omesso il nome dell’autore Sergio Lenci, nonché il contesto di coprogettazione d’Autore dell’intero insediamento (nessun nome di progettista appare nella documentazione allegata al bando) di cui l’architettura della Scuola media è parte integrante, non scindibile dagli altri corpi di fabbrica né tantomeno dall’assetto urbanistico unitario di cui l’insediamento ex Ges.Ca.L.  costituisce il primo segmento edilizio del piano regolatore approntato appena antecedentemente al sisma.

Così Sergio Lenci presenta la scuola: “La scuola media dovrebbe fungere non solo da centro delle attività didattiche, ma anche da centro culturale: spazio fruibile per teatro all’aperto e altre attività collettive accessibili a tutti.”

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“LA FINESTRA SUL CORTILE. ROMA NASCOSTA”

CONCORSO FOTOGRAFICO “LA FINESTRA SUL CORTILE. ROMA NASCOSTA”. PREMIAZIONE E MOSTRA – 11 aprile ore 12,00

Giovedì 11 aprile, presso lo Spazio Eventi ANCE, in via Guattani 16, si terrĂ  la premiazione dei vincitori e la mostra del concorso fotografico “La finestra sul cortile. Roma nascosta”, promosso dalla Fondazione AlmagiĂ  con il contributo dell’ACER, di Sorgente Group, della Cassa Edile di Roma e Provincia, del CEFMECTP e dell’Ordine degli Architetti di Roma. Nell’occasione sarĂ  esposta anche una scelta di immagini dei partecipanti.

Interverranno Charis Goretti, Presidente della Fondazione Almagià, Nicolò Rebecchini, Presidente ACER e Giancarlo Goretti, Presidente onorario della Fondazione Almagià.

Si prega di confermare la partecipazione: tel. 06-44075365 – email: fondazionealmagia@acerweb.it.

Riqualifichiamo Roma. Progetta uno Smart Space

Riqualifichiamo Roma. Progetta uno Smart Space

Si terrĂ  martedì 16 ottobre 2018alle ore 17.30, presso la Sala del Chiostro della FacoltĂ  di Ingegneria Civile ed Industriale della Sapienza UniversitĂ  di Roma, Via Eudossiana 18, la premiazione dei vincitori e la mostra dei progetti del concorso di idee “RIQUALIFICHIAMO ROMA – PROGETTA UNO SMART SPACE” promosso dalla Fondazione AlmagiĂ , insieme all’ACER e alla Consulta dei Giovani Imprenditori e Professionisti di Roma e del Lazio.

Interverranno oltre alla Presidente della Fondazione Charis Goretti, anche il presidente dell’ACER Nicolò Rebecchini e l’Assessora alla SostenibilitĂ  Ambientale di Roma CapitaleGiuseppina Montanari. Si prega di confermare la partecipazione alla segreteria: fondazionealmagia@acerweb.it â€“ 06-44075365.

GLI ARCHITETTI DI ZEVI

25 aprile 2018 – 16 settembre 2018

GLI ARCHITETTI DI ZEVI. STORIA E CONTROSTORIA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA 1944-2000

Galleria 2
a cura di Pippo Ciorra, Jean-Louis Cohen

No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale.
Si all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa.

Bruno Zevi

In occasione del centenario della nascita, il MAXXI dedica una mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Bruno Zevi, al grande storico, docente, critico, politico e progettista e a quell’architettura italiana moderna e contemporanea che ha sostenuto e promosso con il suo lavoro.

Attraverso disegni, plastici e materiali visivi la mostra vuole rendere più chiaro il ruolo fondamentale che ha avuto Zevi nel dibattito architettonico nazionale del dopoguerra, evidenziando l’importanza del rapporto tra Architettura e politica attiva.

Maurizio Sacripanti, Luigi Pellegrin, Franco Albini, Giovanni Michelucci, Mario Ridolfi, Carlo Mollinosono soltanto alcuni dei 35 architetti in mostra, i cui progetti, pubblicati e sostenuti da Zevi, hanno accompagnato il suo percorso in oltre 50 anni di attività critica e militante.

La mostra rappresenta sia un punto di vista inedito sull’architettura italiana dal dopoguerra alla fine del XX secolo, capace di “riscoprire” progettisti di straordinaria creatività, sia l’occasione per dare spazio alla grande produzione critica e saggistica di Zevi, alla sua passione politica e sociale, alla sua presenza nella storia civile del paese.